C’è un Nepal che pochi conoscono.
Quando si parla di Nepal, automaticamente, la nostra mente immagina templi buddisti, monachelli in vesti arancioni e paesaggi mozzafiato.
Ed così, in parte.
Ma esiste un Nepal che difficilmente viene raccontato.
Nel 2015 un terremoto devastante ha colpito la valle di Kathmandu, distruggendo tutto. E non per modo di dire.
Con la Nikon School Travel, accompagnati da Piero D’Orto e una guida locale, Reena, abbiamo visitato e fotografato i punti cardinali della valle, osservando senza parole quella distruzione che ancora oggi pervade ogni angolo.
Templi antichissimi, in legno e mattoni, crollati come la casetta di paglia dei tre porcellini. Case devastate. Piazze rase al suolo. Quello che abbiamo visto anni prima per immagini al telegiornale e sui quotidiani non è neanche lontanamente paragonabile con quanto si vede coi propri occhi.
Ci ho messo del tempo per metabolizzare questo viaggio: quando arrivi per la prima volta a Kathmandu sei frastornato, ti sembra di vivere in un mondo parallelo.
Odori, colori, rumori.
È un frullatore di emozioni, tanto che alla fine della vacanza viene da piangere perché quel caos ti entra dentro prorompente e non ti lascia più.
La gente sorride. In mezzo alle macerie, nonostante siano passati tre anni e non avendo nulla (perché se già non lo avevano prima, figuriamoci dopo), la gente ti saluta ancora col sorriso.
Sarà un viaggio a più riprese qui sul blog, perchè le foto fatte in otto giorni sono tante e perchè ci sono situazioni molto diverse tra loro.
Se volete saperne di più, continuate a seguirmi, a breve arriveranno altri aggiornamenti.
L.